E ve lo dico piano…

Dicono che il nome “Scala dei Turchi” derivi dall’utilizzo di questo luogo da parte dei pirati saraceni per sbarcare in Sicilia nelle loro incursioni – approfittando dell’agevole conformazione a gradoni della roccia –. Io, invece, credo che chiunque passasse al largo di quella costa non avrebbe avuto altra scelta, se non quella di rimanere attratto magneticamente dalla luce di quella roccia abbagliante; credo che, piuttosto, quella conformazione naturale “pettinata” dal vento facesse immaginare una scala sì, ma verso il “Paradiso” o una “Terra Promessa”. Almeno questo sembra sussurrarmi quel luogo.

Scala dei Turchi, la Riserva di Torre Salsa, Eraclea Minoa, Capo Bianco, Bove Marina e via avanti così nell’agrigentino, in un cammino senza soluzione di continuità tra le poche spiagge ancora veramente incontaminate della Sicilia, a volte impreziosite persino dalla vista dei resti di templi greci.

Sostando alla brezza nella spiaggia di Bova Marina, osservo il moto ondoso della vita. Noto subito dei piccoli granchi sbucare all’improvviso dalla sabbia soffice e dorata, per poi nuovamente inabissarsi in essa e sparire per sempre alla mia vista. Sul finire dell’estate questi sembrano luoghi fatti apposta per accogliere il “pensiero” e non la parola detta.

Davanti a tutto questo ci si sente spesso orgogliosi di appartenere a questa Isola, e spesso ci si incazza anche, maledettamente, per un milione di motivi. Penso resterà per sempre misteriosa quell’energia particolare che smuove i cuori di chi tocca questa Terra antica; resterà misterioso questo spropositato legame che nello stesso tempo allieta e contorce tragicamente ogni siciliano. Forse dovrei smettere di cercarne un senso… perché in fondo basterebbe semplicemente soffermarsi per qualche minuto su questo lembo di terra e su quel mare, che sembra comunicare attraverso un linguaggio universale che supera le barriere della mente e della parola, arrivando oltre la carne e il corpo, al nascosto nostro sentire, come schiaffo oppur carezza, come sollievo o malinconia struggente.

 “E ve lo dico piano…”

Canzoni del video “E te lo dico piano” e “Vivere è impossibile” incluse dell’album “Giostre per Giovani Vecchi” dell’incredibile Giacomo Sferlazzo

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