Oriana Civile – La Sicilia in una voce

Oriana Civile a Naso (Me)

Per poter tratteggiare un “ritratto” davvero rappresentativo di Oriana Civile è necessario intraprendere un percorso di conoscenza non superficiale: l’artista – così come la persona – è complessa e ricca di sfumature. Dopo svariati incontri e l’approfondimento del suo cammino artistico, spero di aver colto almeno in parte l’essenza di questa grande artista.  

Proprio in questo periodo voglio rendere omaggio a questa donna di Sicilia, che scalpita come un “cavaddu pazzu” nell’attesa di poter ritornare ad esibirsi dal vivo… perché lei vive tutto per quegli istanti. Il contatto con il palco e con il pubblico è forse il momento in cui ritrova la sua dimensione più intima, in lei avviene una sorta di adrenalinica trasformazione, sembra raggiungere la piena realizzazione di sé attraverso questa elargizione di voce, personaggi, racconti e “canti di vita qualunque”.

La Sicilia ancora oggi ha “voce” – ed è una voce femminile sicuramente –, potente e avvolgente, che scuote e accarezza, che racconta e fa riflettere. Se dovessi immaginare di sentir cantare questa Terra, sentirei una voce come quella di Oriana Civile: perché la Sicilia e il canto la nostra Oriana ce l’ha ‘nta ll’ossa.

Quando ho chiesto a Oriana informazioni sul suo iniziale avvicinamento al canto ho visto una strana smorfia delinearsi nel suo viso. In quel momento ho capito che non avrebbe avuto una risposta precisa da darmi – né soprattutto da volermi dare –. In un istante tutto mi è stato chiaro: Oriana è nata già cantando e cuntando! Quello che doveva essere il pianto di una neonata era già canto di vita e urlo di richiesta d’attenzione; quel pianto avrà avuto certamente una “musicalità” diversa – parlava già di Sicilia, di gioie e di dolori –. Quando successivamente ho chiesto a Oriana di portare con sé la chitarra in occasione dei nostri incontri lei non l’ha portata… e per ben due volte. Anche qui ho capito presto tutto: non ne aveva bisogno, quando canta la sua voce si porta appresso una intera orchestra. Così c’è voluto poco per intuire che ad Oriana non devo chiedere niente, perché tanto le risposte arriveranno da sole e a tempo debito, ma soprattutto perché Oriana è una donna intelligente, responsabile, leale, generosa e soprattutto libera, e proprio per questo non bisogna darle eccessivi condizionamenti.

Già da tempo la mia attenzione ruotava intorno ad Oriana (anche per via dei comuni amici e “cercatori d’arte perduta” di Solo Cultura). Però, come sempre, prima di arrivare in un luogo e da un artista/artigiano ho bisogno di metabolizzare alcuni elementi essenziali. Ancora una volta ho dovuto avere la certezza di trovarmi di fronte ad una persona, vera… e poi a una grande artista. Un paio di incontri mancati e alla fine ho fatto la scelta migliore, quella di andare a cercare Oriana direttamente nella sua sorprendente Naso (Me), dove vive da sempre e dove attualmente ricopre il ruolo di direttore artistico del piccolo teatro “Vittorio Alfieri”. Solo così ho potuto percepire che Oriana non solo è voce di Sicilia, ma è anche la perfetta rappresentazione del luogo in cui vive e che ama profondamente. Anche lei, così come Naso, sembra quasi voler nascondere le proprie virtù e i propri tesori per poi travolgerti con tutto il suo incanto e naturalezza.

Naso (Me)

Appuntamento fuori dal teatro di Naso. Oriana arriva bella spontanea, solare, sorridente, con una semplicità disarmante, che nella vita e nei rapporti umani l’allontana dall’apparenza estroversa su cui spesso gli artisti puntano tutto. Mi porta in giro per il suo Borgo e si mette anche a “tuppuliare” alle case dei “cristiani” per farmi vedere delle piccole corti nascoste dietri imponenti portoni; mi porta a gustare le specialità del luogo accompagnate da quella che a Naso chiamano “ ’a miscela ”, che altro non è che lo “champagnino” siciliano di vino e gazzosa locali. In pratica, come lei stessa mi ha detto incontrandola, “quasi non tu ‘spetti” che possa tirare fuori quella voce straordinaria o le incredibili smorfie e doti recitative – dimostrando comunque sempre una conoscenza profonda della nostra Terra –.

Basta leggere la biografia sul sito ufficiale o su wikipedia per capire non solo la qualità del cammino artistico percorso da Oriana, ma anche le collaborazioni importanti che si sono susseguite negli anni. Ci sono decenni di studi approfonditi di discipline della musica, musicoterapia, etnomusicologia, delle tradizioni musicali della Sicilia. Oriana con la sua voce può toccare e far vibrare qualsiasi genere musicale. I suoi spettacoli “Canto di una vita qualunque” e “Storii – Tra il Serio e il Faceto” sono il risultato di questo complesso percorso, e affondano le radici anche nella esperienza dell’avanspettacolo. 

Questo enorme bagaglio di saperi che si porta addosso mi ha fatto comprendere la fermezza dell’artista nel non voler svendere la propria arte e il proprio “essere”, magari cimentandosi in progetti che non l’appartengono o che non la rispecchino. Oriana è donna forte e coraggiosa, vivendo in luogo come Naso ha un rapporto diretto con la natura e con la semplicità e concretezza della vita che si muove in un Borgo siciliano tra Nebrodi e mare. Questi sono luoghi attaccati a valori forti e concreti, alla terra, per questo Oriana sarebbe pronta a “iammare un banchitto” in strada con frutta e verdura raccolta nel suo orto, allietando e attirando i compratori con i suoi canti. Probabilmente diventerebbe la prima vera straordinaria “cantant-ortolana” (e in questo vedo assonanze anche con Totò Fundarò).

Negli ultimi mesi ho avuto la fortuna di ascoltare l’artista in occasioni e situazioni diverse, dal Teatro alla piazza di Naso, fino alla chiesetta di Borgo Pantano. L’ho ascoltata in canzoni toccanti e fiabe scioglilingua, mi ha scosso affrontando temi importanti, come per esempio la tragedia che vive da sedici anni la famiglia Manca – che aspetta riconosciuta verità sulla sorte del povero figlio –. Toccare certi temi e andare a cantarli nelle piazze siciliane denota temperamento e anche spirito di verità e giustizia, del resto Oriana è la prima ad affermare che è “Civile” di nome e di fatto. Basta dire che l’artista nel 2017 ha ricevuto il premio antimafia “Salvatore Carnevale” e che recentemente è stata chiamata da Roy Paci per partecipare con altri grandi artisti siciliani alla realizzazione della canzone “Siamo Capaci” – iniziativa in memoria di Giovanni Falcone –.

Oriana Civile a Borgo Pantano (Me)

Ma Oriana spazia continuamente tra “il serio e il faceto”, talmente attenta al mondo Sicilia e alle sue “diatribe” che allegramente si è messa persino nei panni dell’arancina e dell’arancino, immaginando la profonda solitudine di un arancino e di un’arancina che intraprendono ognuno un viaggio nella parte di Sicilia dell’altro. Un vagare solitario delle due bontà, segnato dall’incomprensione trovata nella gente intransigente. Ma un giorno, in un luogo imprecisato della Sicilia, finalmente s’incontreranno “Arancina” e “Arancino”, diversi e complementari nella forma e nel contenuto, uniti nella loro vera sostanza, che fa di entrambi dei capolavori del cibo da strada siculo. Che poi, se ci pensate bene, non è una cosa straordinaria che un siciliano viaggiando all’interno della propria regione nel giro di 100 chilometri riesca a trovare della stessa cosa una forma e un gusto diverso da quello che già conosce?! La storia di Oriana su Arancino e Arancina è comunque a lieto fine: i due, riconoscendosi affini, immensamente felici di non essere più soli, finiranno per unirsi in eterno amore. Fu così che arancino e arancina “vissero felici e contenti, e n’uautri semu ca’ cu duluri di denti”.

Qualche mese fa ha fatto notizia la scoperta delle origini di Naso della famosa artista Lady Gaga, che in lacrime inviava un video messaggio ai suoi parenti siciliani… su questa cosa, come ovvio che sia, si scherza parecchio, perché sembra che la diva non abbia ancora mostrato particolare interesse nel conoscere il luogo delle sue origini (e non sa quello che si perde). Mi ha fatto ridere molto Oriana in occasione dell’ultima esibizione a Naso, quando ha svelato che gli abitanti dei paesi vicini avevano preso la palla al balzo per sfottere i nasitani con il detto “Lady Gaga nun vi cag@” .

Oriana è persona entusiasmante nella sua apparente semplicità, vivere una giornata in sua compagnia, o condividere con lei un’esperienza come quelle vissute a Naso e a Borgo Pantano, diventa sempre qualcosa di memorabile… State pur sicuri che con i suoi canti e le sue storie vi farà ridere e commuovere, ma, se volete, anche riflettere molto.

Ricordatevi di seguire il percorso di Oriana, perché se vivete in Sicilia prima o poi la ritroverete nella vostra città o borgo, a rendere omaggio a questa Terra con la sua voce e i suoi racconti. Oriana Civile, la Sicilia in una voce… ed è voce che ha trasformato in capolavoro quella che poteva essere soltanto “una vita qualunque”.