La Sicilia di Vann’Antò – Il Poeta dimenticato –

La vita, inspiegabilmente, continuava a lanciarmi dei segnali chiari: “dell’incontro”, io, in qualche modo avrei dovuto farne un’arte!

Sarà per quelle strane coincidenze dell’esistenza, per le energie invisibili che sembrano indirizzare le nostre anime, ma un motivo ci dovrà pur essere se un giorno mi ritrovai di fronte alla storia di un grande uomo e di un “poeta dimenticato”: Giovanni Antonio Di Giacomo, per tutti Vann’Antò, viso dai lineamenti marcati e signorilità, tra i più grandi poeti siciliani!

Leonardo Sciascia dichiarava che “Vann’Antò era poeta in tutto”, ne ricordava persino le circolari da Provveditore agli studi di Ragusa definendole “piene di poesia”. Bisogna ammettere che è davvero inusuale sentir parlare di “circolari poetiche”.

Anche il figlio, Salvatore Di Giacomo, in quella che probabilmente rappresenta la più significativa biografia di Vann’Antò, definirà un libro di antologia italiana come “capolavoro di freschezza e originalità”, e poi addirittura “rivoluzionario e poetico” un libro di “analisi logica”, pubblicazioni del poeta destinate agli studenti delle scuole medie.

Il figlio Angelo ricordava invece che ogni mattina i suoi risvegli erano cadenzati dai versi poetici del padre, spesso composti pochi minuti prima. Queste testimonianze provano che era la poesia stessa a scandire le ore di Vann’Antò. Il poeta non usava semplicemente la vita per ricavarne metafora poetica, ma affrontava la vita stessa poeticamente, in tutti i suoi aspetti; dal risveglio dei figli fino al lavoro da professore o provveditore, Giovanni Antonio Di Giacomo approcciava le sue giornate con un sentire innatamente poetico: non con l’idea che “la vita è tutta una poesia”, ma piuttosto con la certezza che “la poesia è vita”!

Le stesse tracce “liriche” si possono ritrovare anche nelle innumerevoli lettere private tra Vann’Antò e lo scultore ragusano Giovanni Biazzo. Oltre che di poesia, in quella corrispondenza troviamo anche prova dello spessore umano del poeta, che cercò di aiutare Biazzo promuovendo le sue opere in tutti i modi. Ma non si tratterà di un caso isolato, Antonio Saitta in un’intervista ricorderà proprio la propensione di Vann’Antò nell’incoraggiare, sostenere ed esaltare artisti emergenti. Non sarà un caso se poco dopo la morte del poeta si concluderà anche la produzione artistica dell’amico scultore…

segue nella prossima pubblicazione cartacea del volume II di Racconto di Sicilia

Fonti:

  • Gianni Di Giacomo e il materiale in suo possesso
  • La Madonna Nera – a cura di Sergio Palumbo
  • Carteggio con Biazzo di Floriana Pagano
  • Del Verso libero
  • Interviste di Sergio Palumbo
  • Video realizzato in occasione del premio Vann’Antò
  • “All’Insegna del Pesce d’Oro”
  • Poesie contro la guerra trovate sul web
  • Articolo sulla Gazzetta del Sud e intervista a Gianni Di Giacomo di Milena Romeo
  • Infinite discussioni con amici, parenti e conoscenti…
  • La passione

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. rosalbataibi di Sole di Sicilia ha detto:

    Devo ammettere candidamente di non aver mai sentito il nome di questo grande poeta. Grazie al tuo incantevole articolo scopriamo un altro importante pezzo di Sicilia…

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    1. raccontodisicilia ha detto:

      Grazie per l’attenzione, ne sono felice.

      Piace a 1 persona

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