Minchi@ che ha fatto Sferlazzo!!
Se c’è una cosa che non mi ha mai attirato della Sicilia è proprio la musica tradizionale… e invece con questo straordinario lavoro Giacomo Sferlazzo da Lampedusa mi ha “risvegliato”! Giacomo è riuscito nell’alchimia di far parlare insieme strumenti antichi – il marranzano, il mandolino, u friscalettu, la sciaramedda – con strumenti elettronici, percussioni, bassi. La sua voce lascia il segno: possente, profonda, calda… e si lamenta, ride, cunta e piange. Le sue parole sono poesia e protesta – forse l’intera sua vita si può riassumere in “poesia e protesta” -. Nei suoi testi Sferlazzo invita alla riflessione, alla ribellione pacifica, all’ascolto della natura, al ricordo ma anche al gioco e all’ironia… ci parla di temi importanti come le basi militari e il Muos; dà voce al suo Mediterraneo – un mare che non ha colpe per le morti che avvengono ogni giorno nell’indifferenza di tutti; ci declama in poesia la sua Isola… e cosi Lampedusa diventa “Lampoesia”; stravolge musicalmente canzoni tradizionali trasformandole in pezzi house-music. Ci invita al risveglio Sferlazzo, e dice: ma non sentite il lamento di questa Terra? Le grida dei mari avvelenati e i pianti dei fiumi? Davvero volete un futuro con simenza (semi) di plastica e un cielo di cartone? Stiamo vivendo inseguendo un’unica cosa: comprare e vendere, e siamo così accecati che ci siamo venduti persino nostra madre… la Terra! Svegliatevi!!
Sferlazzo non è un artista-uomo qualunque, non solo riesce ad accarezzare vari campi artistici ma è anche uomo di parola, si affanna e lotta di continuo… per migliorare il suo mondo, per difendere i più deboli, per dare opportunità di cambiamento. Preferisce farlo là, nella sua isoletta in mezzo al mare, in zona di frontiera, di passaggio, di incontro (scontro) di popoli, di bellezza e difficoltà. Guarda il mondo a nord e a sud, ad est e a ovest… ma si riconosce solo in quel “laboratorio di culture” che è Matri Sicilia.
Dico sempre che anche le cose belle non vengono mai da sole… e di questo disco non si può non notare la copertina. Un’altra perla dell’artista Alice Valenti! Ma cosa vorrà significare quel Paladino-Sferlazzo in armatura che affronta a spada tratta delle cassatine siciliane che arrivano minacciose come dischi volanti?! Forse in Sicilia la vera minaccia proviene dalla bontà della nostra gastronomia?? O forse ci facciamo “accecare” da questa abbondanza e infinità di cose buone, dalla bellezza del mare e dal sole tutto l’anno… chissà. Certo non è né caso né mistero questa collaborazione tra i due artisti… anche Alice come Giacomo non si accontenta di dedicarsi solo alla sua arte e di essere “artista di grande livello”; anche lei si mette in gioco continuamente… costantemente impegnata a dare voce al territorio, alle genti, ai progetti che partono dalla persone comuni. Chiamateli romantici se volete… io li chiamo eroi!
Giacomo Sferlazzo ultimamente mi ha reso felice, andando a trovare il grandissimo Kuntastorie-artigiano di Milazzo Nino Pracanica… e in poche ore è riuscito a coglierne l’essenza di 72 anni di vita, ponendosi le stesse domande su cui anch’io mi arrovello da alcuni anni. Tant’è, ma è riuscito a tratteggiare un “ritratto” di questa esperienza come se conoscesse da sempre quest’uomo e questa realtà.
Coltivo da diversi anni il sogno di visitare Lampedusa… e adesso ho un motivo in più per impegnarmi a realizzare questo desiderio e si chiama Giacomo Sferlazzo.
Arrispigghiativi picciotti!!
p.s. La maschera è una Imago di Nino Pracanica “la metamorfosi”. La serigrafia è il “Bacio” di Alice Valenti. Il “ferro di cavallo” arriva direttamente dal museo del carretto di Aci S. Antonio.
Dopo aver letto il tuo pezzo, ho appena ascoltato un brano di Sferlazzo che non conoscevo come artista… musica incantevole, mi ricorda i Gogol bordello in chiave più local e romantica, bell’articolo e soprattutto le foto finali 👏👏👏
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Confesso di averlo conosciuto anch’io pochi mesi fa… ed ho scoperto che canta, cunta, suona, dipinge, urla e difende la sua Lampedusa e la Sicilia da molti anni ormai. Merita grande attenzione…. ascolta anche “Abballati Abballati” in chiave house-music (il video è straordinario), p.s. Grazie io adesso vado ad ascoltare i Gogol bordello… sembrano interessanti.
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Io ho ascoltato “vivere è impossibile” mi sa che non è un brano del nuovo album, ha sonorità più folk-gipsy alla siciliana, con archi e tutto… Per questo mi ricordava i Gogol, le sonorità house penso le abbia adottate ora… Sto andando ad ascoltare il brano!
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