L’Estate dell’Emigrante – La Cura di Sicilia

Gli anni passano e all’arrivo dell’estate soffro puntualmente di acufeni, sbalzi d’umore tiroidei e problemi di respirazione. Piccoli fastidi che messi tutti insieme diventano una grande “camurria”. Per fortuna dell’Emigrante però esiste una terapia infallibile per risolvere tutto: è la cura del mare, è la cura di Sicilia!

Eccomi quindi a “navigare” dall’amata Salina verso la lontana e acquietata Isola di Alicudi… alla scoperta di un’altra isola nelle isole dell’Isola più grande e complessa del mediterraneo.

Se mi chiedessero cosa c’è ad Alicudi risponderei d’istinto “il nulla”! In realtà sono sicuro che proprio in quel “nulla” ci sono ottime probabilità di trovare “il tutto”… si corre il rischio persino di ritrovare se stessi. Per esempio – tanto per citare una cosa semplice – ci si potrebbe ritrovare seduti  a tre metri dal mare, a mangiare alla “Montalbano” antipastini, totani sublimi e spaghetti al sughetto di pisci friscu. Per i comuni mortali potrebbe essere già una gran soddisfazione poter fare un giretto in barca in un mare come quello di Alicudi… mare veramente blu, ma che dico, blu blu blu blu! Poi, prendiamo per esempio un povero cristiano che vive tutto l’anno in una grande città metropolitana, mettiamolo una notte ad Alicudi e facciamogli godere colori e profumi delle notti di questa piccola isoletta senza strade né luci – quelle notti piene di stelle, di odori di mare e di fiori, di suoni armoniosi della natura, di sensazioni primordiali, di sogni -. Vi ho convinto vero? Del resto ci sarà un motivo se sull’Isola si è trasferito anche un gruppetto di persone di madre lingua tedesca, loro hanno deciso di vivere in semplicità per almeno 6 mesi l’anno.

Neanche il tempo di immaginare come vivere qualche mese ad Alicudi ed ecco che mi tocca salutare con malinconia le mie care Isole del vento.

La mia “terapia intensiva” a base di mare per fortuna non è ancora finita, continua in altri mari di Sicilia… Eccomi quindi subito “immerso” in un’altra indimenticabile esperienza! Mi sono imbattuto in un nuovo esaltante viaggio e in una storia: “la storia dell’uomo salvato dai delfini”. Ho conosciuto così borghi di pescatori e naviganti, luoghi dove in garage al posto delle auto di lusso posteggiano le barche in legno e paesi in cui persino i cani sono dei veri “lupi di mare”: Capo Mulini, Santa Maria la Scala, Santa Tecla, la magnifica Riserva della Timpa.

Le persone ancora dotate d’immaginazione e sogni, qui rivivranno le gesta di leggende mitiche – non è difficile lasciarsi andare tra Castelli “neri”, la Riviera dei Ciclopi e i luoghi dell’amore “ostinato” tra il pastore Aci e la ninfa Galatea-.
Per l’occasione mi sono lasciato trasportare da una barca in legno e da un uomo fatto di “mare e sentimenti”: Giuseppe Puleo – persona vera – e il suo Sailing Tour Riviera dei Ciclopi. Quando Giuseppe ha innestato la retromarcia per recuperare il primo pezzo di plastica intravisto in mare ho capito subito lo spessore della persona… perché Iddu al suo mondo ci tiene, questo mare è la sua casa. Ho vissuto un’esperienza diversa dalle solite escursioni in barca, con me ho portato solo la voglia di emozionarmi, a tutto il resto ha pensato Giuseppe. Un coinvolgimento speciale grazie a racconti e suoni che arrivano dal passato, bagni rigeneranti in un mare color smeraldo, scenari da film, deliziosi spuntini improvvisati dal gusto freschissimo e sorprendente! Partendo negli orari giusti si può avere la fortuna di ricevere anche il saluto dai delfini… ormai “amici” intimi e spesso compagni di viaggio di Giuseppe. Sulle barche speciali non puoi che incontrare persone speciali, infatti la giornata è diventata ancora più interessante per la presenza di Mel Stoutman, persona dalla particolare sensibilità, videomaker, regista e creatore del canale web Track Tv, produttore della Elefante film .
In definitiva è stata un’altra di quelle esperienze di vita che non smetterò mai di consigliare a tutti quelli che passano da queste parti, alle persone che desiderano percepire qualcosa in più di questa Terra di Trinacria e del suo mare.

Tutto questo mare ad un certo punto mi ha quasi confuso; tuffandomi dalla barca accaldato mi sono ritrovato sott’acqua a occhi chiusi… per un attimo mi è sembrato quasi di ritornare al momento della nascita? Mi sono sentito come un bambino che dalla protezione nella pancia della mamma una volta fuori si trova catapultato alla vita.

Meglio mettere i piedi a terra per un pò va… sempre a braccetto con l’acqua di mare – si intende – ma sulla terraferma. Ora, secondo voi: un siculo come può vincere gli attimi di malinconia? Intanto bisogna farlo stare tra la gente per non sentirsi triste e solo; successivamente è obbligatorio farlo abbandonare ai piaceri del bere ma soprattutto del mangiare. Allora ho pensato: compare senti a me, vai a Taormina da “Tischi Toschi” che si mangia bene e c’è vita assai!

Tischi Toschi è una nota trattoria gourmet collocata in un vicolo a scale di Taormina. Luogo dove si concentrano i sapori e “l’impronta” di una Sicilia vera. Questo è un posticino dove sono sicuro che anche Colapesce e Polifemo si sarebbero trovati bene… mi sembra di averli intravisti a gustare caponata e insalata d’arance, “pasta ca’ muddica”, pesce spada alla ghiotta e un bellu cannolo. Non garantisco però che la visione non sia stata provocata dall’effetto degli squisiti liquorini tipici della casa offerti a fine cena.

Il mitico Luca Casablanca – patron chef del Tisci Toschi – ha saputo ricreare nel suo locale un piccolo racconto “Sicilia”. Luca garantisce la qualità delle materie prime siciliane, lui stesso vaga allegramente in terra e mare di Trinacria per l’approvigionamento di prodotti di alta qualità e presidi Slow food.

La cosa che colpisce da Tischi Toschi è la bellissima atmosfera, anche il personale di sala conosce il significato dell’accoglienza siciliana. Ogni giorno, in questo “cantone” di felicità, la gente del mondo s’intrattiene piacevolmente in mangiate, bevute e infinite discussioni. I tavoli sono pochi e la sera uno di questi è immancabilmente occupato da Luca stesso – caschi il mondo ma lui dopo una giornata di lavoro, chitarra alla mano, si deve godere il suo momento per “vivere” pienamente -. Proprio in questo tavolo sembra di vedere scorrere la vita siciliana e taorminese: un continuo via vai di persone, cibo, vino, musica. Un angolino dove ancora si ama stare in compagnia… dove si desidera condividere: qui si offre un pezzettino autentico di Sicilia!

Compare Alfio avevi ragione.. da Tischi Toschi m’arricriai!

L’Estate dell’Emigrante è così terminata. La cura ha funzionato ma il distacco è stato difficile assai.

E’ passato più di un mese e sarà la distanza, sarà quest’aria autunnale che sopraggiunge ma una sensazione di tristezza inizia a cogliermi. Stavo pensando però: ma in Sicilia ad ottobre non è ancora estate? Mi sembra un’ottima scusa per verificare di persona e ritornarci per qualche giorno… la mia Terra mi aspetta sempre, forse anche il mio mare, e sicuramente nuove entusiasmanti esperienze di Sicilia.

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Giuliana ha detto:

    Dopo due giorni di friscanzana, tornò il caldo. Ma l’aria è limpida e tersa, preludi d’autunno …

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    1. raccontodisicilia ha detto:

      … ma ciò che è autunno in Sicilia è estate altrove 🙂

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      1. Giuliana ha detto:

        Si, ma come si fa a vivere senza Sicilia? Io non potrei, altro che mal d’Africa!

        Piace a 1 persona

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